Costituzione, educazione alla legalità, parità di genere

di Graziella Ferini

L’articolo 3 della nostra Costituzione sancisce l’uguaglianza formale di tutte le cittadine e di tutti i cittadini, che «hanno pari dignità e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali» e impegna le istituzioni a renderla sostanziale: «È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese».

Ciononostante, una reale uguaglianza e parità, per esempio tra uomini e donne, in tutti i settori della vita pubblica ed economica, non è ancora stata raggiunta. Il primo concorso pubblico aperto a donne in magistratura fu bandito soltanto, dopo apposita legge, il 3 maggio del 1963 e fanno ancora notizia le donne che riescono a raggiungere i più alti livelli nei centri di ricerca o nelle istituzioni del nostro Paese (Nilde Iotti: prima donna presidente della Camera dei Deputati, 1979; Marta Cartabia, prima donna presidente della Corte Costituzionale, 2019; Maria Chiara Carrozza, prima donna presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, 2021; Giorgia Meloni, prima donna Presidente del consiglio dei ministri della Repubblica Italiana, 2022).

Il fenomeno ha, naturalmente, dimensioni globali (e in alcune aree del mondo assume caratteri ancora più drammatici), come testimonia per esempio il discorso di insediamento di Kamala Harris, la prima donna afroamericana vicepresidente degli Stati Uniti d’America, i quali pure sono considerati la principale democrazia occidentale.
Alcuni rapporti (Eurostat, Eige, Global Gender Gap Report 2020) sottolineano inoltre il divario salariale, la disparità di trattamento economico tra i due sessi a parità di mansione o incarico ricoperto.

Nelle attività vengono illustrati alcuni dati collegati a una radicata cultura della disparità di genere, attraverso le analisi della piaga della violenza sulle donne, che sta assumendo i contorni di una emergenza sociale.

Concordemente alle indicazioni ministeriali e ai riferimenti normativi riportati, qui trovi una proposta per sensibilizzare le studentesse e gli studenti sul tema. La proposta contiene:

  • una scheda per l'insegnante, che riassume le aree tematiche di riferimento tra quelle indicate nei riferimenti normativi, le fonti utilizzate e/o utilizzabili per eventuali approfondimenti, gli obiettivi specifici di apprendimento e i prerequisiti matematici necessari;
  • una scheda di lavoro per la classe, con una breve introduzione/contestualizzazione del problema, una serie di dati da analizzare e discutere, presentati sotto forma di grafici e tabelle, accompagnati da domande/esercizi da svolgere e una piccola collezione di esercizi finali per applicare concretamente gli strumenti matematici al problema in esame e fornire ulteriori spunti di riflessione;
  • le soluzioni dell'attività.